La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante tradurre la scienza in opzioni terapeutiche realizzabili, e le riflessioni epidemiologiche in politiche sanitarie attuabili. Come ogni anno il Thinkheart cerca le risposte a queste insostituibili domande. Saranno oggetto di discussione le possibilità di accesso dei pazienti alle terapie mininvasive per le patologie cardiache strutturali, al fine di colmare il gap fra domanda e offerta, nonché la relazione tra bisogni insoddisfatti (unmet need) e aree di investimento, con particolare riferimento al ruolo dell’Heart Team e al difficile equilibrio tra gold standard terapeutici e tutela delle scelte dei pazienti.
Oggetto della tavola rotonda sarà l’opportunità di investire sugli esiti, creando valore in Sanità. Le stime dei pazienti candidabili nel futuro a procedure di interventistica strutturale saranno analizzate alla luce dell’attuale capacità di risposta alle necessità cliniche dei pazienti, calcolando il gap di assistenza per ogni regione e confrontando la situazione italiana con quella internazionale. Il GISE sarà chiamato a riflettere sulle possibili aree di investimento, che coinvolgono la dotazione del personale, l’efficientamento intraospedaliero, l’ottimizzazione dei percorsi e la gestione strutturata e informatizzata delle liste attesa.
E’ il momento del dialogo tra scienza e politica, è il momento del Thinkheart.