Thinkheart with GISE

La sessione, moderata dal giornalista Mario Sechi, ieri ha illustrato l’obiettivo del GISE Thinkheart, ovvero garantire ai pazienti l’accesso agli standard attuali di cure, con uno sguardo alle innovazioni. Il forum ha evidenziato gli ostacoli all’accesso alle cure fornendo soluzioni concrete. La società GISE attualmente riunisce 271 centri, 1600 soci e 180 soci under 35, ed è l’unica nello scenario italiano a fornire una raccolta dati dell’attività nei cath lab dal 1979 e dal 2018, che confluiranno nel Registro europeo EAPCI. Il presidente Giuseppe Tarantini ha descritto i quattro focus del GISE Thinkheart 2018: fisiologia coronarica per ottimizzare la rivascolarizzazione miocardica, TAVI, riparazione percutanea valvola mitrale e prevenzione dell’ictus cardioembolico nei pazienti con FA non valvolare. La roadmap strategica dei focus permetterà di introdurre processi trasparenti, faciliterà la comunicazione e la collaborazione con le istituzioni, le società scientifiche, le associazioni dei pazienti, i partner nazionali ed internazionali e altri stakeholders. Mission del GISE Thinkheart 2018 sarà consentire un miglioramento nel diagnosticare e curare patologie rilevanti dal punto di vista clinico, sociale ed economico nell’ambito dello standard delle cure, pensando anche all’innovazione. Come evidenziato da Battistina Castiglioni, esistono degli ostacoli finanziari, organizzativi e clinici per i quali il GISE ha proposto delle risoluzioni concrete. Il modello di governance dei dispositivi medici deve essere basato su tempestività, equità, trasparenza con la necessità di instaurare un dialogo costruttivo con organi istituzionali per garantire un accesso alle terapie a tutti i pazienti. La roadmap strategica del GISE vuole avere un ruolo attivo e proattivo a livello nazionale e regionale nell’introduzione e diffusione delle terapie efficaci nell’interesse dei cittadini.

Secondo la deputata Rossana Boldi la burocrazia italiana non risponde con tempestività, trasparenza ed equità, servirebbe la partecipazione degli interlocutori GISE ai tavoli tecnici, politici. L’epidemilogo Lorenzo Mantovani ha sottolineato che la popolazione invecchia e la prima causa di disabilità nel mondo sono le malattie cardiovascolari (40-42%), occorre prevenire e curare per ridurre la disabilità. Dal punto di vista del Direttore Generale Azienda Ospadaliera Bergamo, Carlo Nicora, garantire lo standard delle cure vuol dire fornire l’appropriatezza clinica organizzando le risorse che si hanno a disposizione. Mike Mahoney, CEO Boston Scientific e ospite internazionale dal curruculum vitae straordinario, ha esposto l’impegno della sua industria nelle sfide future della ricerca tenendo in considerazione l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle comorbidità. Un obiettivo importante è abbattere i costi dei device e investire sul training.

“Our task is not to predict the future but to enable it”, Antoine de Saint-Exupéry.

di Micaela Conte