Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nella popolazione, ma nelle donne rimangono meno studiate e sottodiagnosticate. Il quadro clinico femminile è diverso rispetto a quello maschile, i sintomi non sono gli stessi e i farmaci impiegati provocano a volte effetti collaterali non rilevati negli uomini. In un documento pubblicato su The Lancet sono indicati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 per diminuire l’impatto di queste patologie nella popolazione femminile.
L’argomento è il focus del congresso “GISE Women Complex clinical scenarios in interventional cardiology: what is the role of gender medicine?”, in programma il prossimo 10 marzo al Grand Hotel Baglioni di Firenze. Si tratta di un appuntamento importante organizzato dal GISE, coordinato dalle dott.sse Battistina Castiglioni e Tiziana Attisano.
La partecipazione è gratuita, ma l’iscrizione obbligatoria.
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