Transcatheter innovation in practice TIP 2019 - Thinkheart with GISE

di Elisabetta Ricottini

Lo scorso 3-4 maggio si è svolto a Roma il Thinkheart with GISE 2019, un appuntamento diventato ormai tradizionale per la nostra società scientifica e che quest’anno si è riproposto con degli elementi di novità.

Il congresso, giunto alla sua quarta edizione, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del settore sanitario con la possibilità di confronto tra le varie figure coinvolte nell’Health Care. L’inizio dei lavori è stato inaugurato dalle tavole rotonde incentrate sui grandi temi dell’appropriatezza, dell’accessibilità all’innovazione, e della sua sostenibilità: un’occasione unica di discussione tra esperti, rappresentati delle aziende e referenti istituzionali. Ma come sempre il congresso è stato anche la sede di presentazione del Rapporto di Attività GISE 2018, la raccolta relativa all’attività dei laboratori di emodinamica italiani, elaborata annualmente dalla nostra società. La partecipazione dei centri a questa iniziativa è stata ancora una volta in crescita, con una adesione del 98.5%. La raccolta dati ci consente di osservare l’evoluzione delle procedure che ogni anno si svolgono nelle nostre sale interventistiche. La popolazione che accede ai laboratori italiani è sempre più anziana e con un livello di complessità crescente (procedure multivaso e CTO). Le PCI primarie sono anche quest’anno in crescita rispetto all’anno precedente per un totale di 37.135 procedure pari ad un incremento dell’1.7%. L’impiego delle metodiche di imaging rimane limitato rispetto al numero totale delle procedure (IVUS utilizzato nel 6% delle PCI e OCT nell’1.6% delle PCI), seppure con lieve incremento percentuale nell’utilizzo rispetto ai dati precedenti (IVUS 8.5% e OCT 5.7%). Sul fronte della valutazione funzionale quest’anno i dati relativi all’utilizzo di FFR sono stati raccolti separatamente rispetto ad IFR e CFR. Nonostante l’88% dei laboratori italiani abbia a disposizione metodiche di valutazione funzionale, la percentuale di procedure con FFR sul totale delle PCI rimane al 6.7%. Il ridotto ricorso a metodiche di imaging e valutazione funzionale rimane un importante tema nel dibattito sulla sostenibilità ed ha alimentato la discussione di tutto il congresso. L’accessibilità alle cure innovative è stato un argomento centrale anche nell’ambito dell’interventistica strutturale dove alcune metodiche (chiusura dell’auricola sinistra e interventistica mitralica) registrano tutt’oggi un ridotto utilizzo rispetto alle potenzialità. Nella seconda giornata di lavori la grande novità di questa edizione del Thinkheart: l’introduzione di sessioni live in contemporanea e live in the box da centri di eccellenza, con un livello di interattività alto. I live hanno permesso di discutere le peculiarità tecniche e strategiche su scenari complessi di interventistica coronarica e strutturale. I principali temi sviluppati in queste intense giornate congressuali sono riassunti nel documento di Roadmap strategica della società recentemente pubblicato sul GIC.

TAVI: procedure efficaci e sicure e sempre in crescita

I dati GISE relativi alle attività del 2018 mostrano come le TAVI siano delle procedure sempre più rappresentate nei laboratori di emodinamica italiani. Nel corso dello scorso anno sono stati registrati 6888 casi con un incremento percentuale del 24.6%. Tuttavia bisogna sottolineare che emerge anche un forte divario tra le regioni italiane, indice della persistenza di una carente accessibilità alle procedure transcatetere. La fotografia che emerge dimostra come la pratica dei nostri laboratori sia sempre più in linea con gli eccellenti risultati dei trial e con gli standard europei ed americani. Il 76% dei laboratori ha sviluppato un programma TAVI che permette di effettuare più di 30 procedure per anno. L’accesso femorale rappresenta l’accesso di scelta nella maggior parte delle procedure (6339 di cui 4061 con approccio totalmente percutaneo). Elemento di novità importante della raccolta dati 2018 risiede nella possibilità per la prima volta di censire anche dei dati clinici. Questi ci confermano come le TAVI siano procedure non solo efficaci ma sempre più sicure: il numero di complicanze è ridotto, le complicanze vascolari si attestano e meno del 2% delle procedure mentre sostanzialmente stabile è il numero di impianti di PM (circa il 12%).

MitraClip, superare le barriere dell’informazione e dell’accessibilità

L’insufficienza mitralica rappresenta una delle patologie valvolari a maggiore diffusione in Italia ed in Europa, con una stima di circa 600.000 italiani affetti da insufficienza mitralica di grado moderato/severo. I dati dell’Euro Heart Survey mostrano che in Europa fino al 49% dei pazienti viene rifiutato per trattamento chirurgico. Nonostante questi dati, le procedure interventistiche percutanee di trattamento della valvola mitrale rimangono di numerosità ridotta rispetto al potenziale numero di pazienti che ne potrebbe giovare. I dati GISE 2018 mostrano comunque un trend di crescita con un numero totale di procedure di impianto di MitraClip di 997, pari ad un incremento dei 13.4%. La media di 16.5 procedure/1.000.000 di abitanti confrontata con i dati TAVI (113.9/1.000.000 di abitanti) rende chiaro il divario esistente nell’accesso alle due procedure. Tale divario si riflette ancora una volta nella discrepanza tra le varie regioni italiane, ponendo il tema dell’omogeneità territoriale dell’accesso ai trattamenti interventistici come una problematica di sempre maggiore rilevanza.