NSTEMI: chiarito ogni DUBIUS sul pretrattamento

di Andrea Pavei

Una questione a lungo irrisolta ha finalmente trovato la sua risposta definitiva: il pretrattamento antiaggregante con un inibitore P2Y12 (oltre all’aspirina) durante NSTEMI è inutile e potenzialmente dannoso. Lo studio DUBIUS si aggiunge e completa i dati già esistenti dei trial CREDO e ACCOAST. Il 35% dei pazienti con diagnosi di NSTEMI viene riclassificato dopo l’angiografia ed esposto ad un maggiore rischio emorragico in caso di pretrattamento con la duplice terapia antiaggregante. Il 65% con diagnosi appropriata non trae beneficio in termini di riduzione di eventi ischemici dalla precoce somministrazione del secondo antiaggregante.

La nuova raccomandazione delle linee guida ESC è in linea con i recenti dati del DUBIUS, considerando non indicato il pretrattamento quando l’anatomia coronarica non è ancora nota (classe III, livello di evidenza A). 

L’esame coronarografico eseguito possibilmente entro 24 ore, oppure nella finestra temporale tra 24 e 72 ore, è la chiave per la migliore gestione della SCA NSTEMI. Una volta confermata la diagnosi e deciso di procedere con l’angioplastica, sarà possibile somministrare un inibitore orale P2Y12 (in preferenza prasugrel o ticagrelor), oppure il cangrelor in caso di PCI ad alto rischio.         

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