Insufficienza tricuspidalica sintomatica: quando (e come) pensare all’Edge-to-Edge

di Evelina Toscano

La riparazione transcatetere Edge-to-Edge (TEER) tricuspidalica è la metodica più disponibile e con maggiori evidenze. La sua diffusione è conseguenza dell’elevata sicurezza e facilità di utilizzo della tecnologia, associata, in centri esperti (Heart Valve Centers), a convincenti risultati procedurali e clinici(1).

In generale, nei pazienti con insufficienza tricuspidalica (IT) è fondamentale il momento multidisciplinare di definizione della severità della valvulopatia, del coinvolgimento della funzione ventricolare destra, della presenza di sintomi, dello stadio di patologia e della eventuale presenza di malattie del cuore sinistro associate, Figura 1 (2).

Una volta stabilita l’indicazione ad intervenire per via transcatetere sulla tricuspide, la scelta del device si baserà su criteri anatomici/clinici e conoscenza/disponibilità della tecnologia Figura 2 (3). In accordo con i più attuali documenti di consenso, la TEER è indicata nelle forme primarie di IT da prolasso/flail e in quelle secondarie da dilatazione anulare/tethering dei lembi.

L’obiettivo della TEER tricuspidalica nelle forme funzionali è approssimare il lembo settale con il lembo laterale (anteriore o posteriore a seconda della localizzazione del jet) al fine di consentire da un lato la riduzione dell’orifizio rigurgitante e dall’altro esercitare una sorta di trazione che contrasti la progressiva dilatazione setto-laterale che caratterizza la storia naturale della malattia.

Elementi da valutare nell’analisi ecografica del paziente candidato a TEER sono (4):

-qualità dell’imaging transesofageo nelle tre principali finestre (medio esofagea, deep esofagea, transgastrica)

-anatomia valvolare (se tricuspide o multiscallop)

-qualità e lunghezza dei leaflet valvolari

-presenza di prolasso/flail ed entità della lesione

-localizzazione ed ampiezza del jet di rigurgito

-ruolo di eventuali elettrocateteri nel meccanismo di rigurgito. Figura 3

La procedura ha l’obiettivo di ridurre il rigurgito al minor grado raggiungibile, considerati anche dati recenti che mostrano correlazione inversa tra entità del beneficio clinico e grado di rigurgito residuo(5).

Ad oggi sono in corso diversi studi randomizzati e registri multicentrici che consentiranno nei prossimi di ottenere quante più informazioni possibili sulle strategie di ottimizzazione procedurale e predittori di outcome. In parallelo, sempre più dispositivi avanzano nelle fasi di sperimentazione e commercializzazione, in particolare per la sostituzione valvolare (TTVR). Si prospetta un futuro di personalizzazione del percorso di cura sempre più completo per la ormai ex “fogotten valve”.

 

Bibliografia

1.      Sorajja P., Whisenant B., Hamid N., et al. Transcatheter Repair for Patients with Tricuspid Regurgitation. New England Journal of Medicine 2023;388(20):1833–42. Doi: 10.1056/nejmoa2300525.

2.      Praz F., Muraru D., Kreidel F., et al. Transcatheter treatment for tricuspid valve disease. EuroIntervention 2021:791–808. Doi: 10.4244/EIJ-D-21-00695.

3.      Hahn RT., Lawlor MK., Davidson CJ., et al. Tricuspid Valve Academic Research Consortium Definitions for Tricuspid Regurgitation and Trial Endpoints. J Am Coll Cardiol 2023;82(17):1711–35. Doi: 10.1016/j.jacc.2023.08.008.

4.      Grapsa J., Praz F., Sorajja P., et al. Tricuspid Regurgitation: From Imaging to Clinical Trials to Resolving the Unmet Need for Treatment. JACC Cardiovasc Imaging 2024:79–95. Doi: 10.1016/j.jcmg.2023.08.013.

5.      Stolz L., Kresoja KP., von Stein J., et al. Residual tricuspid regurgitation after tricuspid transcatheter edge-to-edge repair: Insights into the EuroTR registry. Eur J Heart Fail 2024. Doi: 10.1002/EJHF.3274.

Per approfondire:

 

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