Rafforza il dialogo tra cardiologia interventistica, cardiochirurgia e medicina legale e migliora la trasparenza e l’autonomia del paziente con un approccio in tre fasi. Queste, in sintesi, le principali novità dello studio pubblicato su The American Journal of Cardiology, che analizza il Consenso Informato e la Decisione Condivisa con il paziente, evidenziando criticità e soluzioni pratiche.
Un elemento chiave nella gestione delle opzioni terapeutiche cardiovascolari complesse è l’autonomia del paziente: lo studio ci concentra sul tema della Decisione Condivisa (Shared Decision-Making, SDM). Un SDM efficace si basa, infatti, su una stretta collaborazione tra medici e pazienti, all’interno del quadro della Medicina P5, che integra aspetti psicocognitivi con un approccio predittivo, personalizzato, preventivo e partecipativo. Questo metodo, suddiviso in tre fasi, si concentra sul coinvolgimento attivo del paziente, affrontando criticità quali la complessità del linguaggio del consenso, la dispersione delle informazioni e le esigenze specifiche delle popolazioni vulnerabili. Inoltre, vengono analizzate le implicazioni medico-legali legate alla validità del consenso informato, sottolineando il rischio di responsabilità in caso di informazioni insufficienti o errate. Tra le soluzioni innovative, anche l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel processo decisionale e nella consulenza ai pazienti.
Un importante passo avanti per una medicina più etica e condivisa!
In allegato il paper