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La TAVI è altrettanto efficace e in alcuni casi superiore rispetto alla cardiochirurgia

Dopo la trasmissione Report (RAI3) del 29 Dicembre 2024 sull'impianto percutaneo della valvola aortica cardiaca (TAVI) sono necessarie importanti precisazioni per i pazienti e i loro familiari. Introdotta nel 2002, la TAVI ha rivoluzionato la terapia dei pazienti con malattia della valvola aortica permettendo l'impianto di una protesi biologica senza l'utilizzo del bisturi.

L'impianto percutaneo senza bisturi di valvole aortiche, o TAVI, è unanimemente riconosciuta essere la più grande innovazione della cardiologia interventistica dopo gli stent coronarici. Tale terapia ormai ampiamente affermata ha salvato la vita a migliaia di pazienti inoperabili o a rischio troppo alto per essere operati a cuore aperto e ha un ruolo riconosciuto di opzione terapeutica alternativa all’intervento cardiochirurgico in pazienti anziani anche a rischio operatorio intermedio o basso. 

Nel corso della suddetta trasmissione traspare la banalizzazione di una procedura estremamente complessa quando si afferma che "le valvole cardiache si infilavano con un semplice catetere" e in tutto il corso del programma si avverte un ingiustificato discredito per una procedura che ha permesso un trattamento mininvasivo impensabile solo 20 anni fa.

Nel corso della trasmissione alcuni colleghi cardiochirurghi hanno affermato in modo alquanto temerario che i pazienti sottoposti a TAVI avrebbero una sopravvivenza di 4 anni inferiore rispetto ai pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico. Mentre il conduttore della trasmissione afferma che questi dati sull' inferiorità della TAVI rispetto alla chirurgia derivano da uno studio molto solido, in realtà la lettura attenta di tali studi ne fa emergere chiaramente la natura osservazionale che è una importante limitazione all’attendibilità scientifica dei risultati. Tante è vero che in uno degli studi ai quali si faceva riferimento, gli stessi autori sottolineano che un'affermazione sulla riduzione della sopravvivenza di 4 anni nei pazienti sottoposti a TAVI, non può essere considerata affidabile per una serie di motivi, primo dei quali la natura retrospettiva, la mancanza di tutti i parametri necessari per un calcolo accurato dei punteggi di rischio chirurgico e la mancanza del calcolo dei punteggi di fragilità dal database.

L'informazione giornalistica quando applicata alla salute dell'uomo deve essere accurata, equa e scientificamente sostenibile per l'impatto emotivo e psicologico che da essa deriva nei pazienti e nei loro familiari. Nel corso della trasmissione, sono stati intervistati due cardiochirurghi mentre è mancato un contraddittorio con i cardiologi facendo sospettare una rivalità tra due procedure che invece sono complementari e la cui indicazione è sempre frutto di un collegio clinico multidisciplinare al quale partecipano entrambe le figure professionali.

Il messaggio emerso dalla trasmissione di Report sulla riduzione di 4 anni di vita nei pazienti sottoposti a TAVI è generico, falso, non sostenuto dalla pratica clinica, e potenzialmente devastante per tutti quei pazienti che sono stati sottoposti o devono essere trattati con la TAVI, i quali hanno invece una prognosi del tutto sovrapponibile o in alcuni casi migliore, rispetto ai pazienti sottoposti ad intervento cardiochirurgico tradizionale.

Senza entrare nel dettaglio della medicina basata sull’evidenza, quel che appare ancora più grave è stato il discredito di un enorme numero di studi clinici randomizzati, prospettici e controllati, che rappresentano il massimo livello di evidenza, di rigore e affidabilità scientifica in tutte le discipline mediche, studi che hanno dimostrato la sicurezza e l'efficacia della TAVI al di là di ogni dubbio.

Contrariamente a quanto affermato dal conduttore di Report che un solo medico decide l'indicazione alla TAVI, va infine sottolineato nuovamente che tale scelta terapeutica viene condivisa tra cardiologi clinici, cardiologi interventisti, anestesisti, geriatri, cardiochirurghi e la volontà stessa del paziente deve essere presa in considerazione (il cosiddetto “heart team”) in accordo alle linee guida internazionali. Non sorprende quindi che, nella pratica clinica quotidiana, si tratti di pazienti più gravi rispetto alla media dei pazienti sottoposti a intervento cardiochirurgico tradizionale.

E' pertanto essenziale diffondere quanto prima un messaggio tranquillizzante per tutti i pazienti che abbiano ricevuto o che siano candidati a TAVI, evitando la diffusione di tale fake news. Sulla base delle conoscenze scientifiche attuali, la TAVI è tanto efficace quanto una valvola cardiochirurgica biologica e durerà tanto quanto una bioprotesi cardiochirurgica.

Francesco Saia, a nome del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (SICI-GISE)

Pasquale Perrone Filardi, a nome del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Cardiologia (SIC)

Fabrizio Oliva, a nome del Consiglio Direttivo della Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)

Ciro Indolfi, a nome della Federazione Italiana di Cardiologia (FIC)